L’uso di IPTV illegali sta diventando un problema sempre più serio in Italia, con circa 11,8 milioni di italiani coinvolti nella pirateria audiovisiva. Secondo un’indagine condotta da Ipsos per FAPAV, oltre un adulto su tre ha commesso atti di pirateria nel 2023, principalmente per guardare film e serie TV.
Tuttavia, il mondo del calcio ha intensificato la lotta contro la pirateria, aumentando i controlli e le sanzioni.
Possedere un servizio IPTV illegale comporta rischi significativi. Le sanzioni previste vanno da multe di 150 a 5.000 euro per gli utenti, mentre chi gestisce servizi illegali può affrontare fino a un anno di carcere se non segnala attività illecite.
La diffusione di contenuti protetti da copyright senza licenza è punita con pene che variano da sei mesi a tre anni di reclusione, oltre a multe consistenti.
La percezione del rischio tra gli utenti di IPTV è bassa, ma ciò è cambiato grazie a un protocollo tra Agcom, Guardia di Finanza e Procura di Roma, che rende più facile il rintracciamento dei pirati.
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Ogni fruizione illegale lascia delle tracce digitali, e le forze dell’ordine possono identificare gli utenti attraverso gli indirizzi IP raccolti durante le operazioni di sequestro di portali e dispositivi. Con l’aumento dei controlli e delle possibilità di intervento, chi utilizza le IPTV illegali non può più considerarsi al sicuro.